21 febbraio 2006


Ritratto di signora in raso rosa


Non scalerò montagne per te e non attraverserò deserti: e ci sono anche poche possibilità che varchi gli oceani a nuoto, solo per vederti... non t'illuminerò una piazza, non scriverò il tuo nome nel cielo, non ti andrò a prendere nessuna stella... non combatterò per te né draghi, né mulini a vento, né demoni dell'inferno... no, per te non farò niente di tutto questo...
Per te mi venderò, per te farò il buffone, mi darò sempre torto anche quando avrò ragione, appenderò il violino a una stella che tu sai, perché soltanto tu, soltanto tu lo suonerai; sarò la tua signora vestita in raso rosa, antica come un quadro, bella, altera, un po' sdegnosa, il passero che a sera danza sui ginocchi tuoi, sarò l'eroe dei sogni che nessuno ha fatto mai.
Perché mi batterò per te con un esercito di idraulici condomini, dentisti, rompipalle, bottegai, mi coprirò delle ferite della noia, quelle che nessuno vede e non sanguinano mai, per te... per te... per te... per te...
Per te io mentirò giurando su mia madre, e laverò anche i vetri agli incroci delle strade; mi toglierò le ali affittate a un baraccone, perché volar da soli è solamente un'illusione.
Non mi confonderò mai più con questa compagnia di geni sempre soli, sempre con il «coso» in mano a dirsi «quanto siamo bravi, Dio, ma come siamo bravi...» e che da piccoli era meglio che giocassero al meccano: è più difficile spostare l'esistenza
un po' più giù del cielo e diventare un uomo, per te.

@12:23:00 AM - permalink - 1 commenti


 
 
Qui&Ora
Salman Rusdhie, Shalimar il clown
Giorgio Bocca, Noi terroristi
The Kooks, Naive
 
Blog
 
Letto
 
Visto
 
Letto (prima)
 
Visto (prima)
 
 


This page is powered by Blogger. Isn't yours?