28 febbraio 2006


Postumi


Tutto scorre, diceva quello.
Tutto urta, dico io.
Vado avanti a cucci e spintoni e il grafico della mia tolleranza verso l'idiozia altrui scende a livello da crack finanziario.

Un viaggio siculo saltato perchè il buon cliente non può ricevere la consegna tre giorni dopo. Lui paga e noi si piega il capo.
E i due partenti che se ne vanno senza il terzo (io), mi fanno già invidia ora.

Una fitta corrispondenza mail con la mamma di tutte le stordite. Una che usa un vocabolario tutto suo, in cui le parole assumono il significato che lei decide sul momento. E se non usi il suddetto significato si prende la libertà di non capire cosa stai dicendo. E di fartelo notare, è chiaro.
Alla faccia di chi pensa che il vocabolario sia una convenzione concordata. Se si aggiunge che possiede l'autocritica di un gerarca nazista, si può facilmente capire come stia cercando un posto vicino dove vendono una quantità adeguata di napalm in confezione da asporto.

In mezzo a tutto questo, il mio fisico si rifiuta di superare le dieci e mezza di sera, crollando come una pera cotta su qualsiasi superficie utile si trovi nei paraggi.

Cosa volete che sia se alla mattina alle sei e mezza il tubo dell'acqua di qualcuno al piano di sotto ruggisce come un T-Rex alla carica di un convoglio di bistecche al sangue.

La vita, in fondo, è fatta di dettagli.
Mi mancano solo i vicini che trombano e li completiamo tutti.

@6:03:00 PM - permalink - 0 commenti


 
 
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