19 luglio 2003




Non siamo un paese civile
Dietro a tutto c’è un ragionamento. E dietro alle cose apparentemente più incomprensibili c’è spesso un ragionamento ancora più profondo.
In risposta all’idea di concedere la grazia a Sofri e Bompressi – che peraltro l’ha già richiesta -, il ministro Castelli tira fuori una lista della spesa con una quarantina di nomi. Roba vecchia e già vista.
Il TG2 delle 13 commenta: così si chiuderebbe davvero la stagione degli anni di piombo.
Io non commento il TG2 perché quello che mi viene in mente è solo volgare.

Il riassunto di molte considerazioni politiche che si possono fare e che condivido sono nell’articolo di Giuseppe D’Avanzo su Repubblica di oggi.
Io qui vorrei fare solo alcune considerazioni di tipo personale.
Da cittadino. Se ancora interessano a qualcuno.
Da cittadino di Bologna. Da cittadino italiano.

Personalmente credo sia poco importante che Sofri sia innocente – e credo che lo sia – o colpevole. Mi importa il metro di giudizio con cui è stata compilata quella lista. E mi importa la coerenza della gente. Degli individui. Soprattutto se cariche istituzionali (?) come il ministro della Giustizia.
Se si stabilisce la certezza della pena come la Lega va sbandierando ai quattro venti da anni – e non solo lei – allora la Grazia è un provvedimento non giudicabile. E quindi il ministro non la può proporre in assoluto. Se si stabilisce invece che la Grazia è applicabile – e a quanto pare la lega ha cambiato idea – bisogna fare un discorso sui nomi.

E i nomi sono offensivi. I quattro balordi che hanno assaltato con un carroarmato fatto in cantina il campanile di San Marco. Alcuni esponenti del terrorismo altoatesino. Due vecchi brigatisti rossi dissociati. Chiaramente non Curcio.
E poi loro due. Francesca Mambro e Giusva Fioravanti.
Io provo vergogna e profondo schifo per chiunque abbia inserito in quella lista i loro nomi.
Provo vergogna da cittadino italiano e provo vergogna da persona pensante. Tento anche di fare un passo avanti, incontro a chi crede cose diverse dalle mie. Ci provo e vorrei riuscire a spiegarmi qui. Perché lo schifo è tanto grande che credo meriti una spiegazione.

La Mambro e Fioravanti sono stati condannati all’ergastolo come esecutori materiali della strage di Bologna. Esecutori materiali. Gente che è arrivata e ha messo una borsa piena di esplosivo nella sala d’aspetto di una stazione. Il 2 di agosto. Provate a fare un giro in una stazione, in un fine settimana di luglio o di inizio agosto. Fate un giro a metà mattina, entrate nella sala d’aspetto e ditemi cosa vedete.
E poi pèensate a cosa vuol dire fare saltare per aria un posto come quello. Pensateci.
I due si sono sempre detti innocenti. Hanno sempre detto che la bomba non l’hanno messa loro. Per motivi personali che non spiego qui, credo molto poc a questa versione. Ma ammettiamo che sia vera.
Ammettiamo che non siano stati loro – guidati da chissà chi – a far saltare per aria 83 persone in un colpo solo. Ammettiamolo.

Per informazione questo è il curriculum di Franceesca Mambro e questo quello di Giusva Fioravanti.
Sintetizzo per chi non vuole cliccare sui link.
Escludendo la strage di Bologna, la Mambro è stata condannata a 6 ergastoli per omicidio – tra cui il giudice Mario Amato – e 2 per duplice omidicio. Ha accumulato inoltre 84 anni e 8 mesi di reclusione per una ventina di rapine, detenzione illegale di armi, sequestro di persona, ricettazione, associazione sovversiva, attentato per finalità terrosistiche, occultamento di atti, violenzaa privata, resistenza, oltraggio.
Escludendo la strage di Bologna, Giusva Fioravanti è stato condannati a 6 ergastoli per omicidio – tra cui il giudice Amato – e 1 ergastolo per duplice omicidio. Ha accumulato inoltre 84 e 8 mesi di reclusione per gli stessi erati della Mambro.
Se escludiamo la strage di Bologna – 83 (ottantatre) morti – sono attribuibili alla Mabro 16 omicidi. A Fioravanti 13 omicidi.

Ripeto, partendo dall’idea che la strage di Bologna non sia opera manuale compiuta da loro.

Per questi due individui il ministro della Giustizia di un paese civile non dovrebbe non solo prendere in considerazione una domanda di grazia, ma nemmeno pensare che sia possibile una domanda di grazia.
Il ministro Castelli invece pensa di sì. Pensa che sia possibile credere che in quella stessa lista ci possano stare i serenissimi, i brigatisti rossi, Sofri e Bompressi e questi due che faccio fatica a nominare.
Pensa che individui di quel genere meritino la libertà, la grazia, la cancellazione totale della loro colpa. Facciamo finta che non abbiano fatto niente. E per farlo usa la vicenda Sofri e parla di pacificazione. Di pacificazione. E a me viene da pensare che le parole non abbiano più nessun significato.
Ognuno tragga le sue considerazioni.

Io credo che questo non sia più un paese civile.
E che molta gente dovrebbe vergognarsi.

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