23 aprile 2003




A volte mi sembra che ci sia qualcosa in me che non va. A volte mi sembra che vada troppo.
Sono un tipo senza limitatore, forse. O forse con un eccesso di limiti.
Mi piacerebbe riuscire a vedermi da fuori. A guardare Patrick com'è e a sapere che effetto fa vederlo da fuori.
A sentire che effetto fanno le mie parole.
E' una domanda che mi faccio spesso, una cosa a cui penso spesso.
Vorrei essere una coperta calda per i giorni di neve e un vestito leggero da passarci l'estate. Una fontanella d'acqua fresca dopo una camminata, un gelato da far vergognare il palato nelle sere troppo calde. Un paio di guanti per prendere in mano la vita senza lasciarci le impronte digitali. Un sacco in cui lasciare il dolore in silenzio, con una parola, un gesto o una carezza. Il dolore degli altri e il mio. Una risata a bocca chiusa, con lo spruzzo.
Una cosa così. Una roba semplice, come l'odore del pane a notte alta, quando tornavo a casa a degli orari orrendi.
E invece certi momenti mi sento soltanto come uno di quei maglioni sformati che mettevo al liceo, che anch'io come il fratello di Muccino mi sono sempre vestito da sfigato di sinistra. E in quei giorni lì mi sorprendo a chiedermi cosa ci sia sotto, come sia quella pelle che il maglione copra. Quali pensieri ci corrono sotto.
A volte nemmeno io so bene come sono.

@7:06:00 PM - permalink - 0 commenti


 
 
Qui&Ora
Salman Rusdhie, Shalimar il clown
Giorgio Bocca, Noi terroristi
The Kooks, Naive
 
Blog
 
Letto
 
Visto
 
Letto (prima)
 
Visto (prima)
 
 


This page is powered by Blogger. Isn't yours?