26 aprile 2003




Sono d’accordo con Michela Serra, con l’amaca di ieri che naturalmente Repubblica online non pubblica. La differnza fra il 25 aprile di tanti governi e quello di questo è che il pres. del cons. (con Berlusconi occorre usare le abbreviazioni per utilizzare tutte le sue cariche, troppi caratteri) non è antifascista.
Lo ha dimostrato semplicemente con il silenzio e l’assenza. In compenso fa parlare tutti i suoi sottopancia come quelli della generazione che il fascismo l’ha sentito sulla pelle chiamavano i vari Bondi, Schifani, Vito, Garagnani o chi per lui. Per compensare il silenzio il buon Silvio è andato a Nizza a trovare la di lui figlia. Operazione onorevole come la sua carica, ma la carica stessa avrebbe richiesto altro impegno. D’altra parte un viaggio in elicottero permette di girare avanti e indrè con la costa azzurra senza problemi e la buona Marina avrebbe potuto aspettare no?
Invece pare fosse urgente. Forse anche lei aveva male alla mano – chiaramente la sinistra – e non poteva tenere in braccio il pargolo. Magari con due destre, la sua e quella del padre, sono riusciti a cullarlo cantando il soporifero jingle di forza Italia per cui John Williams dovrebbe chiedere i dxanni, tanto è simile alla colonna sonora di Jurassic park. E anche qui ci sarebbe da pensare.
E così mentre fuori scoppia la primavera e finalmente qualcosa che scoppia che non fa male a nessuno – forse agli allergici come me appena un po’, ma va bene – continuo a sentire la puzza di tutte queste stronzate. Perché confondere il giusto con lo sbagliato – Previti con la Giustizia, per esempio – pare essere una componente fondamentale del governo del nano.
La nostra società si differenzia dall’Iraq, dall’Iran, dal Cile di Pinochet, dall’Argentina di Videla, dlla maggioranza dei regimi africani per cui nessuno spreca soldi o bombe, ma per cui si sprecano i morti, perché si basa su certi principi. Principi che stavano alla base della guerra di Liberazione. C’erano i partigiani e gli alleati e senza gli Alleati si andava poco in là, questo è sicuro. Ma conta così poco, ad esempio, che l’Italia che voleva la libertàabbia deciso di lottare e di combattere e di morire contro l’Italia che voleva difendeere Mussolini e Hitler? Conta così poco essere antifascisti? O forse, come tutti i semplici, Berlusconi confonde la possibilità di essere contemporaneamente antifascista e anitcomunista. Sta nei suoi diritti costituzionali. Quella Costituzione che si basa anche sui principi della lotta antifascista.
Quella Costituzione che lui e il Bossi vogliono cambiare.
Sperando che ci sia ancora in Italia la forza per poter cambiare prima loro.
La puzza comincia a diventare davvero troppo forte.

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