10 aprile 2003




Però le cose passano più svelte.
Una volta mi sarei piantato per terra. Avrei infilato un bel paletto e mi ci sarei attaccato. Adesso non lo faccio più.
Adesso mi agito un po', magari sputo qualche lacrima di corsa e ho un po' di magone, magari inciampo o scivolo o sbatto le ginocchia per terra. Ma mi tiro in piedi. Arrancando forse. Ma riuscendo a raddrizzarmi. Non lo facevo mica.
Lo faccio da un po', da qualche tempo.
E anche se non sono proprio leggero, anche se non sono un peso piuma e ogni tanto è meglio se sto per i cazzacci miei, beh, adesso è molto meglio.

Adesso in casa fa un caldo disumano, un'escursione termica da deserto. Ho un po' di mal di capa e penso piano.
A tutto quello che è successo.
Atutte le parole che vorrei dire. Proprio tutte.
A tutte quelle che vorrei dirti.
Che sono tante. Piccole e grandi.
Per il momneot mi accontento di un pensiero. Quello che ti mando adesso.
E' piccolo e assomiglia a lei. Forse perchè quando sta bene e respira forte, fa un bel rumore.

@8:48:00 PM - permalink - 0 commenti


 
 
Qui&Ora
Salman Rusdhie, Shalimar il clown
Giorgio Bocca, Noi terroristi
The Kooks, Naive
 
Blog
 
Letto
 
Visto
 
Letto (prima)
 
Visto (prima)
 
 


This page is powered by Blogger. Isn't yours?