17 aprile 2003




Il tuo lavoro è sempre uno splendore e il mio è sempre una merda.
Quello che fai tu è sempre eprfetto e necessario, quello che faccio io inutile e sostituibile.
Tu sei il più bel fico del bigoncio e io invece l'ultimo coglione sulla faccia della Terra.
Tu sei bravo e bello e intelligente e io sono invece un emerito cretino.
Tu devi essere capito perchè sei stanco e io invece non posso nemmeno essere incazzato per come ti comporti.
Perchè tanto a te è tutto dovuto. Perchè tanto a te è tutto necessario. Perchè tanto l'altro giorno che non era chissà cosa, solo il mio compleanno, hai aspettato le quattro del pomeriggio per farmi gli auguri. Perchè una telefonata era difficile farla alla mattina, no?
Perchè io devo essere sempre pronto e devo stare esattamente a quello che dici te, come e dove dici te.
Perchè tanto una bella dose di merda da scaricare ce l'hai sempr e ci riesci sempre a farmni sentire inutile e stupido. A farmi davvero sentire una eprsona non necessaria, una persona trasparente, uno verso cui non è giusto provare sentimenti. Perchè non li merita.
Ci sei sempre riuscito a farmi sentire così e mi odio perchè riesci a farmi sentire così. Perchè non sei capace di sopportare da solo le tue insicurezze e le tue paure e devi farle sopportare a me.
E' tutta la vita che fai così e hai ottenuto solo che mi nascondessi sempre di più. Al mondo e a te. Te che non sai nemmeno cosa mi passa per la testa e cosa voglio e cos sono, perchè tutto quello che sai di me lo immagini o te lo hanno raccontato gli altri. te che non sai nemmeno di cosa abbia paura e di cosa abbia voglia, cosa siano i miei desideri e cosa sia quello che voglio per la mia vita, nella mia vita, della mia vita. Perchè hai preferito congelare tutto, compreso te stesso e il tuo rapporto con me.
Con me che non sai nemmeno chi sono. Con me che l'unica cosa pratica che mi hai insegnato nella vita è stata che per sopravvivere a tutto quello che non era stretto necessario materiale dovevo arrangiarmi da solo. Perchè non mi avresti mai aiutato o capito.
Eppure l'amore non è una racchetta nuova o un paio di scarpe quando ne hai bisogno e sentirsi vicino a qualcuno non è urlargli dietro quando perde una partita solo perchè non sei capace tu di sopportare che abbia perso.
Tu non sai niente di me. Continui a non volere sapere niente di me e a giudicarmi. Senza conoscermi e senza volerlo fare.
E come sempre l'adulto della situazione sono e devo essere io. Io a dover sopportare tutto senza nemmeno fiatare, senza poter dire niente. Solo restare in silenzio, perchè sarebbe peggio.
E a chiudere tutte le porte e i canali per non fare entrare aria.
E poi mi chiedo ancora perchè, nella mia vita, abbia così fame di emozioni e di sincerità, così fame di passione e di calore, così fame di rapporti umani.
E perchè sia così triste, spesso, quando penso ai miei pensieri e quando penso e basta.
E la cosa che mi fa più rabbia è che tutto questo è solo tempo perso. Un inutile e lungo e silenzioso fiume di tempo perso di cui ci pentiremo tutti e due.
Quando un giorni comincerà a piovere e non resterà altro che prenderà acqua, sotto un cielo d'inverno, senza ombrello e senza un impermeabile abbastanzaa grosso che sappia asciugare tutte le lacrime mai spese.

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