15 aprile 2003




E' il mio compleanno da un'ora e dirlo qui suona un po' autocelebrativo, ma chi se ne frega.
E' il mio compleanno da un'ora, ma questa non è per me.
E' per te, scoperte per caso, anzi riscoperte, frugando in un vecchio libro, cercando vecchi appunti.
Eccole qui.

Per il mio cuore basta il tuo petto, per la tua libertà bastano le mie ali. Dalla mia bocca arriverà fino al cielo, ciò ch'era addormentato sulla tua anima.
In te è l'illusione di ogni giorno. Giungi come la rugiada alle corolle. Scavi l'orizzonte con la tua assenza. Eternamente in fuga come l'onda.
Ho detto che cantavi nel vento come i pini e come gli alberi di nave. Com'essi sei alta e taciturna. E ti rattristi d'improvviso, come un viaggio.
Accogliente come una vecchia strada. Ti popolano echi e voci nostalgiche. mi son svegliato e a volte emigrano e fuggono uccelli che dormivano nella tua anima.

Nuda sei semplice come una delle tue mani, liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente, hai linee di luna, strade di mela, nuda sei sottile come il grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte a Cuba, hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli, nuda sei enorme e gialla come l'estate in una chiesa d'oro.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie, curva, sottile, rosea finché nasce il giorno e t'addentri nel sotterraneo del mondo.
come in una lunga galleria di vestiti e di lavori: la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia e di nuovo torna a essere una mano nuda.

Pablo Neruda






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