16 aprile 2003




Che serata strana. A metà strada fra primavera e inverno, tipo lana fuori e cotone sulla pelle che ai miei tempi andava da matti.
Il gatto non c'è quasi stato e sono preda di una strana forma di creatività compulsiva che mi schiena. Troppe parole mi si mescolano in testa, troppe voci, troppe storie, una dentro l'altra dentro l'altra. Ho pensato tutto il pomeriggio a quello che mi ha detto N. al telefono.
Credo che dovrei riuscire a fidarmi degli altri. Ma ho paura. Paura di mettere male un piede e ogni volta che allungo una mano poi finisco per tagliarmela da solo senza sapere cosa c'è di là. Finisce sempre così con tutti. Con tutti tranne che con una persona. Lì, solo lì, mi rendo conto che forse qualcosa di buono dentro c'è. Dentro di me, intendo.
Leggo un post vecchio di tre ore e mi sembra che venga dalla vita di un altro, dagli umori di un altro, dai pensieri di un altro.
E allora abbasso gli occhi, penso piano, immagino una sera che deve arrivare, guardo i fiori bianchi dell'albero fuori dalla finestra, come in un film di Kitano.
Guardo dentro di me e vedo brutta roba.
Guardo i tuoi pensieri, alla fine di questa giornata di aprile e cerco di sentire che profumo hanno, che colore hanno.
Come un palloncino colorato che ascolto, tocco, sfioro, cerco, assaggio. Un aeroplanino di carta che galleggia leggero nell'aria. Su cui vorrei salire e vedere dove va, dove mi porta, dove andiamo.
Un bacio per te.

@6:55:00 PM - permalink - 0 commenti


 
 
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