26 novembre 2002




Ti prendo e ti porto via. Come una melanzana al mercato. Come una canzone, come il titolo di un libro, di quel libro, come qualcosa che non è tuo. Ti prendo e ti porto via. Come un respiro, come un sospiro, come un’idea.
Ti prendo e ti porto via. Come una bugia o una piccola verità. Come un sorriso spuntato per caso e che non sai perché c’è.
Ti prendo e ti porto via. Come la fiducia o come la diffidenza. Come una giornata cacciata nel cesso dietro alla catena.
Ti prendo e ti porto via. Come una sensazione che mi scivola sotto pelle, come un ramarro, come un raggio di sole che spacca la monotonia di un portico, che rompe una nuvola in una giornata di pioggia.
Ti prendo e ti porto via.
Magari riuscirò anche a farlo.

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