26 novembre 2002




Sono impegnativo anche per me stesso. Ma sono sincero, sono vero, coraggioso, creativo, malinconico, stronzo. Sono fanciullo e molto più adulto di tanti altri. Sono folle e gioco con le parole. Sono forte e capace di difendermi e a volte solo come la prima stella della sera in una notte di luna piena. Non sono banale, sto composto a tavola e conosco il vino e il franceese. Non sporco, non puzzo, bestemmio poco e solo per buoni e ben documentati motivi. Mi hanno detto che faccio sesso, ma di questo, credetemi, non ho mai capito le ragioni. Due giorni fa una famosa vocee della notte della radio italiana mi ha detto che ho una bella voce. Ma ho riso. Ero lì per una canzone, non per parlare di me stesso.
Perché questa autopromozione? Perché la mia autostima è una lavativa e mi tocca darle una mano. Perché ho buttato la pala poco prima di scavare la fossa e ho pensato che valga la pena lottare lottare lottare. Perché guardandomi negli occhi, prima, mentre mi lavavo la faccia, ho visto un verde che conosco e ho pensato che forse un giorno, quello stesso verde dovevi averlo visto anche tu. E che se è ancora lì, se c’è anche oggi, allora forse qualcosa vorrà dire.
Magari che sono ancora cpace di guardare in fondo a un cuore e fra le pieghe di una pelle.
Magari che sono ancora capace di guardare in fondo al tuo meglio di chiunque altro sulla faccia della terra.

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