25 novembre 2002




La rabbia che mi cuoce il palato è amara come il mio caffè. Dura come la mia testa. Ho sempre avuto paura della mia rabbia perché mi porta in strani territori. Perché mi fa sentire come Frodo con l’anello al dito e uno strano desiderio di usarlo. Sarà la luce, sarà che per pranzo mi son fatto un caffè e bona, sarà che non ho dormito e che la testa mi ronza come un congelatore. Sarà quel che sarà e se mi metto a citare anche Tiziana Rivale allora stiamo freschi.

So che oggi mi sento cattivo e anche un bel po’. Che mordo e magari anche con la rabbia. Non mi fate incazzare.
Non pensavo che fossi così mi hanno detto stamattina ed erano visibilmente sorpresi. Era un complimento, almeno credo. Io l’ho preso come se lo fosse. Non sono un bravo ragazzo, non sono per un cazzo un bravo ragazzo. Solo perché ho questa faccina che se mi facessi la barba sembrerei un cinno. Solo perché ho modi cortesi e gentili e so stare a tavola o parlare in italiano. Solo perché difficilmente mi incazzo e cerco di capire. Solo perché sono disponibile e cortese. Solo per tutte queste cose non vuol dire che sia un bravo ragazzo. E ne ho le palle piene di essere considerato così.
Solo perché non sembro maledetto non è detto che non lo sia. Ci sono serpenti che non uccidono e pesci così incredibilmente colorati che se ne tocchi la pelle muori prima di essertene accorto.
No, non mi fate incazzare.

Io sono così.

Ma non so sembrare diverso di quello che sono. Non so sembrare una persona diversa. Non mi hanno insegnato a fingere, porcatroia. E quando hanno messo insieme la mia dotazione hanno inserito diversi optional, ma sicuramente dimenticato qualcosa di serie. Come un’auto con l’ABS, ma senza le pastiglie dei freni. Però viaggio e quindi bona lè, non consideratemi un meccanismo delicato. Ci sono piante che sembrano fragilissime, ma non si spezzano mai. Ci sono alberi che sembrano incredibilmente grandi e grossi e forti eppure basta un temporale per mandarli lunghi e distesi.

E anche se mi fa cagare che pianta sono, beh questa è la dotazione. Questo è il fusto, questi i rami, questa la corteccia, questa le foglie.
E sapete una fottuta e immodesta cosa?
Sono sicuro che di piante come me in giro ce ne siano proprio poche.
Io ne conosco un paio. Ma nella foresta, là fuori, circolano un bel po’ di falsi. Forse d’autore, certo. Ma sempre falsi sono.

E io, oggi, forse ho un temporale fra le mani.

@2:58:00 PM - permalink - 0 commenti


 
 
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