12 novembre 2002




La mia notte è fatta di parole.
Fa freddo. Molto, ma molto fuori. Per fortuna un po’ meno dentro.
Mi spaventa un po’ la gitarella fuori porta di domani. Mi spaventa uscire col buio e il mio carico di cartacce e andare in giro. Col buio - quando esci alla mattina presto che a spasso ci sono solo i fornai, gl spazzini e gli utlimi biassanot sopravvissuti all’euro – tutto sembra diverso. Col buio i fari delle macchine hanno colori differenti e a quell’ora, col sole che non c’è ancora e la notte che non c’è più, anche i pensieri hanno colori differenti. Si piegano su se stessi e si distendono, come piccole lumache. A quell’ora lì uscivo spessissimo, tanti anni fa. Bologna sembra mezza addormentata, assomiglia a te quando ti stiri. Lunga e morbida. Intensa. La luce scivola e non rimbalza. Si appoggia e non fa male. Come dovrebbero essere davvero i pensieri.
Lucidi. Limpidi, colorati. Unici.
Chissà come saranno i miei pensieri domani.
Ai tuoi regalo questo saluto.
In un momento che non so bene che giorno sia.
Ti penserò.

@12:53:00 AM - permalink - 0 commenti


 
 
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