18 novembre 2002




Io non credo alle coincidenze. Non credo nemmeno nel Destino. E nemmeno in Dio. E rileggere quest’ultima frase mi mette un po’ d’ansia. Ma solo un po’. Giusto il tempo di pensare chissenefrega.
Dunque non credo alle coincidenze etcetera etcetera. Tutto questo perché ieri sera ho rivisto gli tulimi due episodi di caro diario e oggi tra un goal e l’altro, Capital mi ha rifilato la canzone della Mannoia con cui Moretti ha chiuso il film. Così mi è capitato di pensare, davanti alla televisione stasera, a cosa sognavo per me una quindicina di anni fa. O meglio, a cosa immaginavo che sarei stato oggi. E mentre lo facevo, mentre cercavo di riordinare le idee, mi è venuta in mente una frase di Almodovar che dicee sei felice se assomigli al sogno che avevi di te e mentre la formulavo, mentre passava fra i pensieri del mio unico neurone a pieno servizio, è passato lo spot di Tutto su mia madre. E quella frase, quelle poche parole, vengono da lì. Da quel film. Così ho sorriso. E ho smesso di pensare.
Ho ripreso in mano Le correzioni e mi sono rimesso a leggere.
Semplicemente.

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