17 novembre 2002




Ho pensato a mia madre stasera.
Ero al cinema. C’era silenzio, un silenzio imbarazzato, confuso, quello che cala all’intervallo quando le immagini ti hanno calato dentro un liquido indigeribile. Un po’ come i mezzi di contrasto delle radiografie.
È quello lì l’effetto che fa Magdalene.
Ho pensato a mia madre, lo ripeto. A mia madre a cui tagliarono col coltello le trecce per punizione. Prima di farle la tonsura.
Mia madre non è irlandese, malgrado il nome che porto e quel convento non era in Irlanda e non lavavano i panni sporchi. Quel convento era a Bologna.
Pensavo a mia madre e ai suoi racconti e anche un po’ a me, lo confesso. Un po’ a tanti anni fa. Alla mia vita.
C’è una cosa sola in cui credo: l’essere umano. La bontà e la cattiveria stanno lì. Non c’entra Dio. Non c’entra l’abito. C’entrano le azioni, c’entra quello che si è. Non voglio parlare di religione, non voglio demonizzare un Dio in cui non credo e in cui non trovo la forza di fare affidamento nemmeno nella disperazione.
L’unica cosa che so e la so davvero, è che spesso dietro a Dio ho visto nascondere i panni sporchi delle azioni degli uomini. E che è incoraggiante, bello, sorprendente, ma soprattutto giusto che ci sia chi ha ancora la forza di gridare quello che è succede e che continua a succedere.
Tutto qui.

@1:44:00 AM - permalink - 0 commenti


 
 
Qui&Ora
Salman Rusdhie, Shalimar il clown
Giorgio Bocca, Noi terroristi
The Kooks, Naive
 
Blog
 
Letto
 
Visto
 
Letto (prima)
 
Visto (prima)
 
 


This page is powered by Blogger. Isn't yours?