18 novembre 2002




Avete presente It? Avete presente quei marmocchi che ritornano da adulti a combattere e sconfiggere la Paura della loro infanzia?
Ecco, credo che sia così che funziona. Crescendo si accumulano paure, si accumulano conoscenze giuste o sbagliate, si accumulano momenti e lacrime e sorrisi e poi, quando meno te lo aspetti, tutto torna a galla. E ti accorgi all’improvviso che proprio di quello sei fatto. Che anche quelli lì sono i mattoncini di cui siamo fatti, come tanti piccoli lego colorati.
E allora guardi Pennywise negli occhi e lo affronti. Ognuno a suo modo, ognuno vedendolo a suo modo. Chi pensando che il placebo per l’asma sia acido, chi ridendoci sopra, chi raccontando una storia.
Ognuno a suo modo.
E alla fine della lotta, alla fine della giostra, sai che hai vinto per te stesso e che quel pagliaccio non tirerà più fuori la testa dalle fogne. Magari lo sognerai qualche volta, magari ti sembrerà di vederlo dietro a un angolo buio o nell’ombra su una parete. Ma lo hai già combattuto una volta. E sai come fare.
Tutto qui.
Tutto qui, davvero.

E quello che mi piacerebbe, mentre ascolto la pioggia che sale e che scende e decido se ho voglia o no di andare a dormire, è prenderti sul cannone della bicicletta e farti fare un giro giù per una discesa a rotta di collo, guardarti aprire gli occhi, sorpendermi perché mi guardi e vedere, semplicemente, spuntare fuori quel sorriso che conosco.

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