12 novembre 2002







Ascolto i Tiromancino e penso.
Prima reazione durissima contro una persona. Un residuo vecchio di una vecchia persona.
A volte è strano pensare come quanto più si è spaventati - e lì lo ero davvero tanto e senza un motivo - si finisca per irrigidirsi, indurirsi.
Quando sono smarrito, quando cerco a tastoni i miei pensieri o sembro cretino - sì quello anche normalmente, è vero - oppure freddo, indifferente.
C'è stato un tempo in cui la frase che mi dicevano più spesso era sembra che non te ne freghi niente. Anche quando giocavo ogni tanto veniva fuori la tomella del sembra che tu non ti sia impegnato per niente.
In realtà era solo una gran paura di sbagliare. O certezza di sbagliare, mettiamola così.
Forse se qualcuno in quel periodo mi avesse guardato e avesse capito e non giudicato, forse avrei avuto il coraggio di dirlo. Di dirlo e bona.
Dirlo che mi stavo semplicemente cagando addosso e che tutto quello che avevo dentro era solo una strafottuta paura di sbagliare. Strafottuto senso di inadeguatezza, stramaledetta sensazione di non sapere che pesci prendere. Stramaledetta sicurezza che, anche se li avessi presi, non avrei saputo metterli in fila.
Forse è per questo che mi inaczzo così tanto con mio padre. Perchè è capace di riesumare la salma di quello che ero e farla rivivere.
E la fortuna è che ogni volta che succede mi accorgo di non essere più così.

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