14 novembre 2002




Ascolto Dido che ringrazia per quello che le danno, annuso i vestiti che sanno di friggitoria e leggo di risolvere i problemi dentro di sè.
Continuo a pensare che sia vero che se non stai bene non puoi stare bene con gli altri. Se qualcosa ti frigge dentro, se bolli come una pentola per la pasta, se ti si rivoltano le budella e i pensieri galleggiano, diventa dura vedere quello che c'è fuori. Come camminando nella nebbia.
Ma spesso dalla nebbia non si esce se non con una bussola, una mappa, un aiuto, una spintarella.
Resto dell'idea che l'unica cosa che si possa fare soli è scrivere.
Ma anche per scrivere c'è bisogno di emozioni. E le emozioni vengono da fuori. Dagli altri.
Sempre.

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